Branding news: davvero il tuo brand ha bisogno di parlare di mamme e della festa della mamma?

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    Ogni anno l’8 maggio ricorre la Festa della Mamma. Non sappiamo se ci hai fatto caso, ma in questo periodo dell’anno i social e le caselle di posta elettronica si riempiono di offerte pensate per le mamme e/o per acquistare un regalo speciale alla propria mamma, come anche di contenuti che ricordano al grande pubblico l’importanza della figura materna. 

    Il tutto costellato da toni nostalgici, amorevoli, positivi e rigorosamente arricchiti, dal punto di vista estetico, con morbide tinte rosa o pastello. 

    “La mamma è sempre la mamma!”, “Le mamme sono vere supereroine!”, “La mamma è sempre al tuo fianco!”, e via discorrendo. 

    Per alcuni può sembrare scontata l’idea di festeggiare questa ricorrenza e senza dubbio molte persone si rispecchiano appieno nei messaggi poco sopra riportati; tuttavia nel 2022 i tempi sono ormai abbastanza maturi, da un punto di vista di branding e di attenzione sociale su determinati temi, per porsi una domanda importante:

    “Davvero è il tuo brand ha bisogno di parlare di mamme e della festa della mamma?” 

    Tante sfumature e storie diverse: la mamma non è sempre la mamma

    Alcuni affermeranno che non si può più parlare di nulla o che le persone sono diventate troppo irritabili e sensibili. La verità è che da sempre il mondo attorno a noi è ricco di storie e sfumature diverse: solo che non le abbiamo mai notate e, soprattutto, i media non le hanno mai messe in risalto. 

    Ora, anche grazie ai social, ce ne rendiamo conto. E se ne rendono conto anche i brand! 

    Per alcune persone “la mamma non è sempre la mamma”, semplicemente perché hanno affrontato un lutto, si ritrovano magari nel ruolo di caregiver nei confronti dei loro genitori, non hanno mai avuto l’opportunità di conoscere la propria madre o hanno un pessimo rapporto con lei. 

    Ecco allora che, per tutte queste persone (che non sono poche), la Festa della Mamma si trasforma in un incubo infinito condito da decine e decine di newsletter e contenuti social che martellano sugli stessi messaggi preconfezionati e forzatamente positivi. 

    Dal profilo Instagram di @spora, digital strategist, scrittrice 

    e influencer con quasi 150mila follower: “Volevo dire a tutte quelle che 

    non hanno la mamma, che hanno un rapporto di m*rda con la 

    mamma o che hanno avuto delle mamme che sono veramente di m*rda, 

    che la giornata di oggi passerà, ragazze. Stiamo fuori dall’Instagram oggi.

    Dal profilo Instagram di @marvelitalia. “La famiglia è per sempre”.

    Ma lo è davvero? Lo è per tutti? Tutti si rispecchiano in questa visione?

    Dal profilo Instagram di @barillaitalia. “Saremo sempre i piccolini della mamma”. Un’affermazione di questo tipo può davvero valere per tutti gli

    82mila follower della pagina?

    Diversi modi di vivere la genitorialità e la maternità: le mamme non sono wonderwoman e non sono icone di bellezza 

    Eppure, non c’è bisogno di “scavare” molto a fondo nelle tendenze social, sociali e culturali di oggi per recepire un’idea della genitorialità e, soprattutto, della maternità decisamente diversa e più inclusiva di quella passata. 

    Per rendersene conto basta seguire pagine come GravidanzaOnLine e Uppa, ma anche influencer amatissime come Paola Turani, Francesca Crescentini, Valentina Melis, Sara Luna Canola o la coppia Francesca e Sarah del progetto @mammadimerda, tutte in prima linea nella lotta agli stereotipi, alle banalizzazioni e ai falsi miti sull’essere madre.  

    Quindi, basta a “mamme supereroine”, sì invece a “mamme imperfette”. Basta “mamme sempre amorevoli e presenti”, sì a “mamme che si ricordano di esistere oltre alla famiglia”. Basta “mamme sempre innamoratissime dei figli”, sì a “mamme che ogni tanto si arrabbiano e vogliono mollare tutto”. 

    Perché i brand non dovrebbero adottare questo cambio di rotta e rivalutare quindi il modo in cui celebrano occasioni stagionali di questo tipo in favore di una visione più inclusiva, strategica e contemporanea? 

    Dal profilo Instagram di @sephoraitalia. “La nostra prima icona di bellezza,

    la nostra roccia e punto di riferimento”. Queste parole rispecchiano

    una visione contemporanea e fresca della maternità o si rifanno a 

    concetti stereotipati e ormai abusati?

    Dal profilo Instagram di @douglasitalia. “Una persona che si dona 

    incondizionatamente […] Vedi anche: Superwoman”. Perché un brand

    dovrebbe trasmettere attivamente ai suoi 380mila follower un’idea

    di maternità “vecchio stile”, banalizzante e stereotipata?

    Festa della Mamma e branding: quindi, cosa puoi fare per celebrare l’occasione? 

    Onestamente? Se il tuo brand ha pochissimi collegamenti con il settore merceologico dell’infanzia o dei prodotti femminili, un’ottima idea potrebbe essere quella di… non fare nulla! 

    Ebbene sì: integrare nei propri piani social un post o una serie di contenuti ad hoc per la Festa della Mamma non è un obbligo, soprattutto se non si ha nulla di rilevante da affermare, come

    • un messaggio disruptive;
    • una collaborazione con influencer particolari;
    • dati importanti su come la maternità è affrontata e incentivata all’interno dell’azienda.

    O se non si ha quantomeno un codice sconto da proporre alla community, che comunque andrebbe comunicato con leve comunicative contemporanee, evitando i soliti messaggi triti e ritriti

    Se invece ritieni necessario creare una campagna o dei contenuti social finalizzati alla “celebrazione” di questa festa, per il prossimo anno tieni in mente questi capisaldi, per evitare strafalcioni e per trasmettere un messaggio che sia distintivo e non stravisto

    • non è obbligatorio inserire tonalità rosa o pastello nei post dedicati alle mamme;
    • non per tutti la Festa della Mamma è un’occasione di gioia: né per i figli, né per le mamme stesse; 
    • le mamme non sono supereroine multitasking; 
    • le mamme non sono angeli che amano incondizionatamente ogni membro della famiglia; 
    • le mamme non sono le regine della cucina o della pulizia; 
    • le mamme non sono sempre felici di essere mamme; 
    • le mamme sono persone prima di essere mamme; 
    • le mamme esistono in forme, carriere, aspirazioni, corpi e colori diversi; 
    • diventare madre non è l’ambizione di ogni donna; 
    • essere mamma non è la cosa più bella che possa capitare a una donna. 

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    Image Credit: @spora @barilla @sephoraitalia @douglasitalia @marvelitalia via Instagram

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