Il Naming: Come scegliere il nome di un’azienda
Faccio una premessa. I concetti che esprimerò di seguito, fanno riferimento al naming aziendale ma, gli stessi concetti, possono essere applicati anche alla scelta del nome di un prodotto anche se con qualche piccola differenza.
Scegliere il nome di un’azienda è un’operazione che sembra alla portata di tutti ed, effettivamente, sono molte le persone che si cimentano in questa impresa. Ma siamo sicuri che sia davvero così semplice?
Il Naming: Come scegliere il nome di un’azienda
Il naming è un processo che ha tutti i requisiti per rientrare tra le componenti comunicative di un’azienda in quanto primo punto di incontro tra potenziale cliente e impresa.
Il nome non deve essere solo facilmente pronunciabile, empatico e semplice ma deve racchiudere, in poche lettere, tutta l’identità di un’azienda e fidati, non c’è nulla di più difficile.
Prima di partire con il naming bisogna quindi definire l’identità aziendale. Chi sei? Cosa vendi? Come vendi? Quali sono i tuoi valori? Chi è il tuo target? Ma se sei un lettore di questo blog, queste domande ti suoneranno familiari. Puoi rispolverare alcuni concetti leggendo questo articolo.
Una volta definita l’identità aziendale, si può passare alla prima fase del processo di naming.
Il Naming: La raccolta delle keyword
La prima fase del processo di naming consiste nel raccogliere tutte quelle parole chiave che in qualche modo possono avere a che fare con i concetti prima citati.
Non preoccuparti di essere troppo specifico, è una fase iniziale. Raccogli anche le keyword meno attinenti, anche quelle che ti sembrano lontane dal concetto ma “senti” che potrebbero aiutarti.
Ti faccio un esempio.
Se hai intenzione di aprire un bar, una serie di keyword potrebbe essere: bar, caffè, tazzine, tavoli, piazza, corso, panini, giovane, alla moda, gratta e vinci, amici etc…
Ripeto, non preoccuparti di uscire fuori tema, sei solo all’inizio.
Il Naming: Costruzione delle prime bozze
Una volta raccolte tutte le keyword puoi cominciare a tirar fuori alcune bozze di nomi. Anche qui, non preoccuparti di uscire fuori tema, spesso è da i concetti più strani che escono fuori i nomi più forti e originali. Te lo dico per esperienza.
In questa fase, però, cerca di avvicinarti di più ai valori dell’azienda e al contesto in cui opererà ma sempre sfoderando la fantasia. Il processo di naming è un lavoro estremamente creativo e può richiedere molte ore di lavoro.
Una delle principali difficoltà è quella di ipotizzare l’effetto che il potenziale nome avrà sul pubblico di riferimento. Mi spiego.
Tu che stai scegliendo il nome, conosci perfettamente l’identità, i valori e il contesto aziendale e alcuni nomi potranno sembrarti perfetti. Ora prova a metterti nei panni di un potenziale cliente che non sa affatto di chi o di cosa stiamo parlando. Cosa si capisce da quel nome? Rappresenta davvero l’azienda?
Questo è uno degli aspetti più difficili non solo del naming, ma di tutta la comunicazione aziendale: Mettersi nei panni del pubblico che recepirà il messaggio.
Per questo spesso è molto utile, una volta stilata una lista di bozze, chiedere il parere di una, o meglio, più persone esterne per comprendere cosa percepiscono da quei nomi, cosa comunicano. Deve essere un processo a freddo.
Il naming: Estrazione del vincitore
Eccoci qui. Abbiamo ristretto la lista dei nomi a poche unità e dobbiamo eleggere il vincitore.
Questa fase potrebbe sembrare la più semplice e per certi aspetti lo è, però potrebbe portare via molto più tempo di quanto credi.
Questo è il momento di essere molto più specifico e tirare fuori da ogni nome superstite una descrizione molto dettagliata.
Ogni nome deve rappresentare un concetto in maniera capillare e deve avere una sua identità. Ora non ti resta che decidere quale identità è più pertinente a quella ipotizzata per l’azienda ed il gioco è fatto.