Branding di successo: l’esempio di Ayay, la prima linea di cosmesi intima che non teme i tabù

Indice dei contenuti

    Dove non arriva il prodotto, arriva il branding: questa è la lezione preziosa che possiamo trarre dall’esempio di Ayay, primo produttore italiano di cosmetici per i genitali femminili.

    No, non hai letto male! Ayay si occupa di commercializzare prodotti per la beauty routine delle parti intime. Continua nella lettura di questo articolo per scoprire come un ottimo lavoro di branding ha portato al successo questa peculiare azienda. 

    La storia di Ayay, il brand che produce cosmetici per dove non batte il sole

    Ayay non sorge dal nulla, ma bensì da una partnership tra IDT, hub di progetti digitali di successo, e Yamamay. L’obiettivo di questi due colossi era lanciare sul mercato italiano il primo digital native brand dedicato alla cosmesi dei genitali femminili. 

    E già qui, può sorgere spontanea una domanda: che cosa è esattamente un digital native brand? Andy Dunn, CEO di Bonobos, ha elaborato questa interessante definizione: 

    “I marchi nativi digitali si concentrano in modo verticale sull’esperienza del cliente e interagiscono con i consumatori principalmente tramite il web.”

    Quindi, un brand per essere “nativo digitale” deve concentrare le sue attività di storytelling e branding sul web e, al tempo stesso, deve porre grande attenzione alla customer experience digitale, come anche alla creazione di community digitali attive e fidelizzate. Vediamo in che modo Ayay ha verticalizzato alla perfezione il suo brand sul digitale. 

    La comunicazione e il tono di voce di Ayay sono a prova di social 

    Ayay ha fatto un ottimo lavoro nel definire il suo target e l’identità attraverso cui interagire con esso. Il brand parla ai segmenti più giovani dei millennials e all’intera generazione Z; lo fa sapendo che questo target mastica tutti i giorni riferimenti social e digitali, dove le parole chiave sono “informalità”, “rapidità” ed “elasticità”. 

    Ecco allora che l’obiettivo principale della comunicazione di Ayay è stato presidiare in modo strategico Instagram e Facebook, proponendo contenuti rigorosamente leggeri, funny, attenti ai trend del momento e capaci di emulare il linguaggio social adottato dalle ragazze più giovani: via libera a meme, partnership con influencer, Instagram Reel, e ask o sondaggi nelle Instagram Stories. 

    Il tutto reso vincente da un tono di voce irriverente e dissacrante, in grado di fare eco al modo che le generazioni più giovani hanno di porsi sui social, e di raccontare con freschezza un prodotto che correrebbe altrimenti il rischio di scadere nella volgarità o nella “noia” prescrittiva della farmaceutica. 

    Alla base di Ayay è stato fatto un bel lavoro nel definire il “perché” del brand

    Ayay non è reso vincente solo dal suo prodotto, chiaro, ma prima di tutto dal suo “perché”. Ayay nasce per permettere alle ragazze di vivere senza tabù i propri genitali. Lo fa aiutando le più giovani a dare una marcia in più all’igiene intima, con prodotti cosmetici “vulvari”. 

    Il “cosa” diventa quasi irrilevante, in presenza di un “perché” così definito, innovativo, contemporaneo e differenziante. Ed è dal “perché” che Ayay trae la sua identità ammiccante, inclusiva, priva di filtri ed esuberante. 

    L’identità grafica di Ayay è nata per essere social e digitale

    L’immagine di Ayay esplicita con coerenza la missione e il tono di voce del brand. Colori, font, icone, illustrazioni e pack sono digital oriented al 100% e trovano nei social la loro massima espressione: gli elementi grafici che caratterizzano il brand risaltano con armonia nelle dimensioni contenute di un post di Instagram e la palette colori adottata dal brand (anch’essa molto Instagram oriented) trova continuità nel sito, nelle confezioni e nelle grafiche social. 

    Il profilo Instagram di Ayay sembra quello di una beauty influencer. l’alternanza di meme e fotografie a post di prodotto caratterizzati da un’estetica fresca e contemporanea rende spontanea la presenza social del brand. Qui le chiavi del successo sono state la coerenza grafica e la capacità di declinare al meglio l’immagine coordinata nei canali comunicativi più importanti per il pubblico. 

    La bravura di Ayay sta nel saper declinare l’identità e il tono di voce scelti 

    A trovare un “perché” e un’ipotetica identità differenziante possono riuscirci (quasi) tutti: è un lavoro che si può fare a tavolino, volendo. Nel branding la vera sfida è concretizzare ciò che si decide in modo astratto e teorico. 

    Il tono di voce si misura nei copy che scriviamo, nelle immagini che produciamo e nelle idee di contenuto che proponiamo alla nostra community. In questo senso, il lavoro di “messa a terra” che fa Ayay è magistrale. Ogni scelta testuale rispecchia il tono irriverente del brand, la produzione editoriale è tutta volta all’abbattimento dei tabù e l’immagine con cui Ayay si presenta non smette mai di essere a prova di fruizione dallo schermo di un cellulare e di generazione Z. 

    In sintesi, che cosa rende quello di Ayay un caso di branding di successo? 

    Ayay ha lavorato alla costruzione del suo brand “cucinando” in modo saggio alcuni degli elementi di branding più importanti: 

    • la scelta di un perché distintivo e forte
    • la definizione chiara di un target
    • un tono di voce e un’identità vicini al suo perché e alle aspettative del target; 
    • una strategia di comunicazione in grado di esplicitare bene il perché e di toccare la sensibilità del pubblico di riferimento; 
    • un uso oculato e strategico dei canali comunicativi privilegiati dal target. 

    Vuoi creare anche tu un brand memorabile con una comunicazione strategica efficace e il design più  accattivante? 

    Fissa ora una consulenza di 30 minuti con uno dei nostri esperti cliccando QUI

    Image Credit: Ayay , @ayaycosmetics via Instagram

    Il tuo brand ha bisogno di comunicazione e design?

     

    Contattaci per fissare una call gratuita